La teoria dell'attaccamento

12.11.2019

La teoria dell'attaccamento

Alla fine della Seconda guerra mondiale, l'Organizzazione Mondiale della Sanità lo incaricò di condurre uno studio psicologico sui bambini rimasti orfani. Ne risultò uno studio, intitolato Accudimento materno e salute mentale, in cui si cominciavano a delineare sistematicamente i prodromi della futura Teoria dell'attaccamento.

Per Bowlby il meccanismo di attaccamento era legato innanzitutto a una funzione di rassicurazione e benessere psicofisico. I neonati e i bambini sono portati a voler stringere un legame con il proprio caregiver che prescinde dai semplici bisogni fisici, come il nutrimento. Il contatto fisico con una figura di attaccamento che il bambino considera rassicurante, ad esempio, è di vitale importanza per Bowlby.

Dalla nascita alle 12 settimane: il bambino non è in grado di riconoscere i volti e discriminare l'identità delle persone. La sua unica facoltà di riconoscimento è legata alla madre (o alla figura sostitutiva). Che riconosce attraverso l'odore e la voce. Successivamente, il bambino riuscirà a mettere in atto modi di relazionarsi sempre più selettivi, soprattutto con la figura materna.

Dal sesto mese al nono: il bambino riesce a discriminare più facilmente la figura della madre, e la privilegia in modo incondizionato rispetto alle altre figure soggettive che riesce a individuare. Dal nono mese ai tre anni: il bambino mostra sempre più fiducia e conforto verso la propria figura di attaccamento. Impara a richiamare la sua attenzione in modo consapevole, ad affidarsi a lei in situazioni sconosciute, e la utilizza come base di riferimento per esplorare l'ambiente circostante.

Dai tre anni in poi: Sono gli anni in cui via via, fino all'adolescenza, il bambino comincia a fare affidamento anche su figure d'attaccamento secondarie. Anche per una prolungata assenza della figura primaria, confidando che questa tornerà. Così comincia a sviluppare l'autonomia.

Una volta sistematizzata la propria teoria in base alle sue osservazioni sul campo, Bowlby concentrò il suo lavoro sugli effetti che derivano dagli attaccamenti disfunzionali in giovane età. Dimostrando che spesso portano all'insorgere di nevrosi e psicosi negli adulti.

Le sue teorie e i suoi studi sono stati di fondamentale importanza per riformare e migliorare le strutture di assistenza ai minori che avevano perso i genitori. E hanno ampliato considerevolmente le teorie psicoanalitiche sul rapporto madre-figlio.

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